GALATEO PER CLIENTI: COME LAVORARE COL TRADUTTORE

Dopo aver parlato di come lavorare in maniera ottimale con un PM, ecco qualche consiglio utile a clienti e agenzie che necessitano di servizi di traduzione.

Lavorare con un traduttore, sia quando si è dei privati e sia quando si rappresenta un’agenzia, può essere l’inizio di una collaborazione fruttuosa per entrambe le parti, oppure trasformarsi in un percorso in salita. Come assicurarsi di poter contare sempre su un traduttore? Basta rispettare le regola di questo brevissimo galateo.

 

PAGA PUNTUALE

 

Pagare puntualmente è fondamentale per stabilire un rapporto duraturo con il traduttore. Niente è più umiliante del dover rincorrere un cliente o un’agenzia che non hanno pagato per tempo. I termini di pagamento, inoltre dovrebbero essere chiari sin dall’inizio, così come lo devono essere quelli riguardanti le commissioni di bonifico.

 

LE ISTRUZIONI

 

Le istruzioni possono essere molto utili al lavoro del professionista, ma per essere una vera risorsa devono essere CHIARE e soprattutto CONCISE. Non ha senso fornire 21 pagine di istruzioni, 20 di guida di stile e altrettanti glossari da far studiare al traduttore per un breve lavoro da appena 1000 parole.

 

SOTTOSTIMARE L’OPERA

 

Cercare di convincere il traduttore ad accettare un lavoro insistendo sulla facilità della traduzione o del settore a cui appartiene il testo è una vera perdita di tempo per il professionista. Se il cliente non è egli stesso un traduttore, non ha la capacità di comprendere quale possa essere la difficoltà del compito. Molto meglio far visionare il lavoro al traduttore e lasciare che sia lui a decidere quanto e se il compito sia fattibile.

 

LA PRE-TRADUZIONE

 

Sia ben chiaro, a differenza di altri professionisti, non ho nulla contro PE e MTPE. Il problema sorge nel momento in cui il MTPE viene utilizzato come scusa per pagare meno il professionista. Mi spiego meglio: il MTPE (il cui rate è inferiore alla traduzione) non deve comportare assurdi sforzi da parte del professionista per ricreare una frase, per poi essere pagato meno, avendo impiegato molto più del tempo che avrebbe richiesto una semplice traduzione.

 

IL LAVORO DI SQUADRA

 

Lavorare con altri traduttori o proofreader che siano in-house (nel caso dell’agenzia) o scelti dal cliente può essere un problema nel momento in cui la persona con cui si collabora non è un esperto. In passato mi è capitato di dover ri-revisionare il lavoro di traduttori non madrelingua e dover giustificare le mie scelte con dei proofreader che alla fine della collaborazione mi hanno ringraziata per aver insegnato loro qualcosa di nuovo. Il problema è che quando si collabora con un “non addetto ai lavori”, si finisce per perdere molto più tempo, cosa che non conviene né al cliente e né al traduttore.

 

L’IRREPERIBILITÀ

 

Nel momento in cui si assegna un grande lavoro (elevato numero di parole), un lavoro urgente o un lavoro per cui si deve operare su una piattaforma, si DEVE essere reperibili. Se il traduttore assicura al cliente anche il Natale e ogni festività, pur di completare il lavoro nei tempi richiesti, il minimo che il cliente o il PM possano fare è rendersi reperibili nel caso in cui i portali non funzionino, il materiale sia errato, dei file siano corrotti, eccetera.

 

Spero che questi semplici spunti di riflessione possano aiutare clienti e PM ad avere un migliore rapporto con i loro traduttori. Per leggere articoli simili, come ad esempio quelli sulla professione del freelancer, leggi la mia pagina Web, seguimi su Facebook e LinkedIn oppure contattami.

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